giovedì 24 febbraio 2011

Green Eyes

Il mio colore preferito è il verde. 
Verde è il colore del mare quando è agitato come i miei pensieri. Verde è il colore delle piante e delle foglie quando risplendono scaldate dai raggi del sole e verde è il loro colore nell’ombra, nel fitto del bosco lussureggiante, nella nebbia densa, quando un velo d’acqua le accarezza e regala loro profili d’argento.  Verde è il colore della pace e della vita; verde è il colore degli occhi di mio padre.
Credo nell’energia che si nasconde dietro ad un germoglio, portata dalla brezza dolce della primavera, al suo profumo, che sa di fiori timidi e delicati, al velluto e alla seta del suo tocco leggero, che sembra destare le creature da un lungo sonno di bellezza.
Vivo della calura estiva e del suo verde dorato m’arricchisco: di spighe di grano e dolci frutti nutro il mio corpo. Mi cullo nelle notti d’agosto sulle note di cicale e gelsomini. Verde è il mio mattino, come la scorza di un’anguria matura  e sorridente, come le voci dei bambini che costruiscono castelli di sabbia in riva al mare. Verdi i filari di vite, le sontuose olive e i loro saggi alberi, nodosi e contorti, come le sensazioni settembrine.
Verdi sono i buoni propositi dell’autunno, e verde è la speranza  che ci tiene accesi fino a che il verde entusiasmo non c’abbandona.
Sono verdi gli aghi di pino, profumati di ricordi cari alla memoria, e verdi sono i muschi che ovattano i suoni dell’inverno, il cicaleggio di dicembre.  Verde è l’aria gelida del mattino, quando i boschi sono neri di china, e l’unica cosa verde rimasta è un pastello dimenticato da un bimbo prima di andare a scuola.
Verde è quel senso di appartenenza, di famiglia che si respira assieme all’odore di legna bruciata in un camino, di bucce d’arancia, e la cannella di un biscotto appena sfornato.
Verde è il colore di queste parole, della vita che ho scelto di vivere, verde, con tutto ciò che significa. Verde come il mondo; io, verde.

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